Monica fotografa la vita che le scorre davanti, senza la presunzione di volerla fermare, lasciandola invece fluire armonicamente nei suoi scatti.
Il suo modo di fare foto prescinde dalla tecnica pura – tecnica della quale spesso sostiene di essere quasi digiuna – innalzando l’immagine verso qualcosa di più profondo ma al contempo evanescente, frutto di una sensibilità che non si apprende sui “banchi di scuola”, ma che si matura vivendo quotidianamente una passione.
Letteralmente rapita dalla poesia della danza, fa della grazia e del movimento un suo carattere distintivo, anche nelle foto di street, suo secondo e profondo amore.
Ombre nette e luci talvolta appena accennate, creano un quadro di poetica inquietudine per l’osservatore, che però non riesce a distogliere lo sguardo, nel tentativo di capire fino in fondo cosa veramente ci sia dietro lo scatto.
Sì, perché gli scatti di Monica non si fermano mai alla mera estetica, ma lasciano sempre aperta una porta verso un’interpretazione più profonda dell’immagine. I suoi stessi autoscatti, in cui lei rende partecipe lo spettatore di uno stato d’animo, rappresentano perfettamente questa volontà di creare un canale profondo tra l’artista e l’osservatore.
Simone Conti – amico e fotoamatore